Progetto SIPROIMI - Badolato

Ultima modifica 11 aprile 2024

Argomenti :
Immigrazione

Badolato: il paese dell'accoglienza

Che cos'è lo SPRAR?

A tutela del rifugiato nel 2002 è statto istituito dalla legge n.189. Lo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), costituito dalla rete degli enti locali che hanno come obiettivo la realizzazione di progetti di accoglienza e di integrazione. Tali progetti vengono finanziari dalle risorse disponibili del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo (FNPSA). Gli interventi che gli enti locali attuano in collaborazione, si traducono in una serie di azioni atte a garantire percorsi di accoglienza individuali e supporto all'integrazione socio-culturale, prevedendo non solo il vitto e l'alloggio, ma anche misure di accompagnamento e orientamento legale, sanitario, sociale e linguistico. Lo SPRAR è caratterizzato dalla temporaneità dei suoi percorsi, i quali, secondo le linee guida, si sviluppano nell'arco dei sei mesi, con possibilità di proroga nel caso in cui non sia stato raggiunto l'obiettivo dell'autonomia socio-economica ai fini dell'integrazione territoriale. A fronte della necessità di rafforzare le misure di integrazione tra gli attori locali sul territorio verso un modello unico di accoglienza di rifugiati e titolari di protezione internazionale, i posti attivati dalla rete SPRAR hanno avuto un aumento esponenziale basti pensare che nel triennio 2011/2013 i posti previsti erano solo 3mila con 151 progetti territoriali, per poi aumentare, sotto richiesta del ministero a 9.356 prevedendo ben cinque differenti allargamenti a partire da dicembre 2012; per il triennio 2014/2016, si è passati a 18.765 posti grazie ai 453 progetti approvati dai bandi Sprar di cui 367 ordinari, 57 per minori non accompagnati e 32 progetti rivolti a persone con disagio mentale o disabilità. Nello specifico in Calabria sono stati attivati 1524 posti tra cui 30 posti presso il C.I.R. di Badolato di cui ente attuatore risulta essere il Comune.


Chi è il rifugiato?

Il rifugiato è una persona costretta a fuggire dal proprio paese a causa delle persecuzioni subite o di uno stato di violenza generalizzato. La definizione più ampliante utilizzata per indicare chi è un rifugiato è contenuta nella Convenzione di Ginevra del 1951 che descrive come rifugiato colui che: "temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese".


Che cos'è il CIR?

Il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) è un ente morale e una Onlus, costituitasi nel 1990, sotto il patrocinio dell'UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees). Tra i soci fondatori e membri del Comitato direttivo del CIR vi sono i più importanti organismi italiani di carattere umanitario e le Confederazioni sindacali. La sua sede legale è a Roma in via del Velabro 5/a; gestisce servizi in 10 regioni italiane tra cui in Calabria con sede operativa in via corso Umberto n. 192, presso alcuni uffici del Comune di Badolato (che è l'ente attuatore). Dal 2002 fa parte del sistema di protezione che offre accoglienza integrata per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). 


I beneficiari del progetto di accoglienza

Il Comune di Badolato fino al dicembre 2012 metteva a disposizione 15 posti di accoglienza, destinati solo a uomini adulti, inseriti nel percorso di asilo in Italia (il progetto prevede la possibilità di accogliere sia persone già titolari di protezione che richiedenti asilo). Nel corso del 2012-2013, a seguito di ampliamenti straordinari, il progetto si è allargato in via del tutto temporanea di altri 12 posti per poi aggiungere nel 2014 un totale di 30 beneficiari accolti. Allo stato attuale, il progetto accoglie n. 30 beneficiari; di cui n. 15 facenti parte del progetto straordinario. I beneficiari sono delle seguenti nazionalità:

  • Egitto;
  • Afganistan;
  • Pakistan;
  • Gambia;
  • Nigeria;
  • Mali;
  • Senegal.

Accesso nei progetti di accoglienza

L'iter per l'accesso nello SPRAR di richiedenti, rifugiati, titolari di protezione sussidiaria e di protezione umanitaria ha inizio con la segnalazione dei singoli casi alla Banca dati del Servizio centrale. Le segnalazioni possono essere fatte da:

  • enti locali appartenenti alla rete dello SPRAR;
  • enti gestori di progetti territoriali dello SPRAR;
  • enti di tutela;
  • associazioni locali e/o nazionali;
  • prefetture;
  • centri di identificazione ovvero centri di accoglienza per richiedenti asilo;
  • questure.

Le segnalazioni sono completate da:

  • il permesso di soggiorno o l'attestato nominativo (nel caso il richiedente abbia appena formalizzato la propria domanda);
  • una breve relazione sociale (essenziale per poter individuare da subito particolari esigenze di accoglienza e presa in carico della persona);
  • il riferimento della persona da contattare nel momento in cui si sia trovata la soluzione alloggiativa per le persone segnalate.

Una volta confermata la disponibilità di un posto di accoglienza, il Servizio centrale provvede ad attivare i necessari contatti tra il soggetto segnalatore e il progetto di accoglienza individuato.


L'accoglienza del nuovo beneficiario: primi adempimenti

Al momento dell'ingresso in accoglienza, i primi adempimenti assolti sono:

  • il colloquio di ingresso;
  • la condivisione del contratto di accoglienza;
  • la comunicazione alla questura;
  • il rilascio dek codice fiscale;
  • l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale (presso l'azienda sanitaria locale asle).

Tipologie di servizi

I servizi erogati sono finalizzati all'accoglienza, all'integrazione e alla tutela legale e psico-sociale dei beneficiari. I servizi di accoglienza comprendono:

  • l'inserimento in appartamenti di proprietà del Comune;
  • l'erogazione di buoni spesa per il vitto e di un contributo in denaro da corrispondere a ogni beneficiario per le piccole spese personali, ulteriori rispetto ai beni e i servizi garantiti dal progetto (Pocket Money);
  • l'orientamento ai servizi del territorio;
  • il supporto di un mediatore linguistico e la facilitazione nell'accesso ai servizi socio-sanitari ed educativi (corsi di italiano per gli adulti).

I servizi di integrazione riguardano:

  • l'orientamento al lavoro;
  • l'inserimento in corsi di formazione e di riqualificazione professionale e un supporto nella ricerca lavoro e casa.

I servi di tutela legale: supportano il beneficiario nella procedura di richiesta di protezione internazionale garantendogli, informazioni e orientamento sulla normativa in materia d'asilo e supportandolo nelle procedure burocratiche relative alla situazione giuridica della persona.

I servizi di tutela psico-sociale: facilitano l'accesso ai servizi socio-sanitari specialistici e un supporto entopsicologico/psichiatrico, il beneficiario è accompagnato infatti in uno screening medico inziale e se necessario, in percorsi per accertamenti sanitari attraverso il contatto con le strutture.


Tempi di permanenza

La durata del percorso di accoglienza varia in base al tipo di permesso di soggiorno. Per i titolari di permesso di soggiorno per asilo politico, protezione sussidiaria e motivi umanitari, si può restare all'interno del progetto per 6 mesi. Solo il Servizio Centrale S.P.R.A.R. può prorogare la presenza del beneficiario all'interno del progetto. Per i richiedenti asilo, i tempi di permanenza nel progetto dipendono dalla durata della procedura di riconoscimento della protezione internazionale.


L'uscita dal progetto di accoglienza

Il beneficiario esce dal progetto territoriale e dallo SPRAR, qualora si verifichi:

  • l'integrazione sul territorio o in altre zone;
  • l'abbandono volontario del progetto;
  • la scadenza dei termini (qualora non sia stata autorizzata la proroga o non sia stata richiesta);
  • l'allontanamento (nei casi di impossibilità di proseguimento del percorso di accoglienza a causa di gravi violazioni delle norme interne del progetto);
  • la scelta di un rimpatrio volontario assistito.

Equipe lavorativa

L'équipe lavorativa che opera presso la sede del comune di Badolato è composta dalle seguenti figure:

  • Assistente sociale: Maria Vittoria Primerano
  • Operatrice sociale: Cristina Cunsolo
  • Mediatore interculturale e linguistico: Djamila Derradji
  • Operatore legale e coordinatore: Antonino Leganà
  • Operatore logistica: Pasquale Ermocida, Domenico Papaleo
  • Operatrice amministrativa/contabile: Annalucia Lentini
  • Collaboratrice contabile esterna (CIR Roma): Nadia Mocerino
  • Responsabile del progetto di accoglienza: Cosimo Ermocida

 


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